Dire, fare, ascoltare…
le dinamiche della società globale ci obbligano al movimento e all’apertura di nuovi spazi d’incontro.
Siamo protagonisti e comparse in un grande palcoscenico che chiamiamo comunicazione.
Ne facciamo parte come attori attivi e passivi inseriti in un ruolo sempre diverso. Condividiamo e accettiamo quanto detto e fatto da altri; al tempo stesso ci adoperiamo affinché sia condiviso e accettato quello che noi sentiamo di esprimere.
Lo scambio e la partecipazione sono continui, in un flusso ininterrotto di messaggi prodotti sotto ogni forma. La tecnologia ne ha moltiplicato il numero e aumentato la velocità.
Questo ci spinge a filtrare, riprodurre o immaginare idee e pensieri, in ogni momento della nostra vita. Il modo in cui lo facciamo è la nostra creatività.
La creatività è l’estetica della comunicazione, la forma di un veicolo adatto ad uno scopo. Non importa il modo in cui interagiamo ma la consapevolezza che non sia fine a se stesso.
La comunicazione raramente è arte. La vera arte viceversa, è sempre comunicazione. Consapevoli di questo limite, siamo in grado di superarlo.
La creatività per noi è il modo in cui essere professionali. La creatività per noi è il solo modo di esserlo.